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Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

Giuseppe GassiAndrà a giudizio in due processi un fabbro che spacciandosi per esperto criminologo minacciò l’anno scorso una vera criminologa, Roberta Bruzzone, annunciando su Facebook in regalo per la Befana un cappio al collo per lei, per giudici e per il giornalista e scrittore Salvo Bella.

Si chiama Giuseppe Gassi, pugliese di Turi, 64 anni, l’uomo raggiunto per questi fatti da due decreti di citazione emessi a conclusione di indagini da due Procure diverse. Sarà giudicato il 20 novembre dal tribunale di Bari e successivamente da quello di Busto Arsizio, dove dovrà rispondere di minacce di morte e diffamazione aggravata.

I procedimenti hanno tratto origine da uno scritto apparso il 6 gennaio 2018 nella pagina di Facebook “Sabrina libera adesso”, riferita alla giovane Sabrina Misseri condannata all’ergastolo per avere ucciso nel 2010 ad Avetrana la cugina Sarah Scazzi. Dietro quel “fake” si celava proprio il Gassi. Pur essendo un fabbro privo di studi e di titoli, peraltro con qualche trascorso penale, vantando di essere un esperto criminologo sostiene da tempo l’innocenza della Misseri e di altri autori di omicidio, come Giuseppe Bossetti.

 

giorno 7 gennaio 

Nel post la Bruzzone era definita criminale, psicotica, assassina, e bisognava “aprirle la testa”; Salvo Bella “vergogna della Sicilia” e “congenito giornalista di merda”; i giudici “rottinculi”; tutti con “merda nel cervello” e infami. Il testo si concludeva col macabro messaggio “Questa è la vostra Befana”, corredato da una foto a colori mostrante un cappio a nodo scorsoio penzolante.

Bella e la Bruzzone avevano subito sporto autonomamente querele, che hanno determinato le indagini, già concluse, delle due Procure.

Roberta Bruzzone, 45 anni, psicologa forense, è uno dei massimi esperti di criminologia e femminicidi, si occupa di gravi delitti come consulente ed è nota per la sua partecipazione nei più popolari programmi televisivi nazionali. Salvo Bella, 69 anni, giornalista professionista, s’è occupato per decenni di mafia e criminalità come redattore del quotidiano “La Sicilia”. Autore di libri inchiesta, uno dei quali sull’omicidio di Yara Gambirasio, è direttore della rivista “Il Delitto”.