Questo sito utilizza cookies tecnici propri e cookies di profilazione di terze parti. Continuando la navigazione accetti.    MAGGIORI INFORMAZIONI

 

Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

saluto fascista di Silvio BerlusconiLa foto di Silvio Berlusconi col saluto fascista è consentita da Facebook, che censura invece quella di una bottiglia di vino con l’immagine del Duce, punita con una sospensione di trenta giorni da ogni attività sul social. Fra vini del cazzo, di troia o del camerata, per finire col gaio delle passere, bisognerà stare attenti: sono tutti ottimi e mettono di buon umore, ma possono causare dispiaceri se nell’etichetta c’è una foto di Benito Mussolini.

La legge 645 del 1952 sanziona la ricostituzione del partito fascista e anche la sua apologia, mirando sostanzialmente a stroncare finalità antidemocratiche. Ma ha suscitato notevole confusione il tentativo, del deputato pd Emanuele Fiano, di inasprire la norma introducendo nel codice penale l’articolo 293 bis; solo che la controversa proposta di legge è decaduta nel 2017 con la fine del governo Gentiloni.

Una vicenda non giudiziaria ma semicomica

Un nuovo caso, stavolta non giudiziario ma semicomico, è scaturito ieri dal post di un iscritto nel gruppo pubblico di Facebook “Forconi e pecore” (di cui sono amministratore) che riproponeva sentenze di Cassazione secondo le quali il saluto fascista non costituisce reato. Per far comprendere meglio di cosa stessero parlando i giudici della Suprema Corte, ho aggiunto al post, a forma di commento, due foto: la prima di Silvio Berlusconi che saluta alla mussoliniana, gesto per il quale nessun magistrato s’è mai sognato, giustamente, di dovere instaurare un procedimento penale contro il leader di Forza Italia; la seconda (anch’essa reperita attraverso Google) di tre bottiglie di vino, regolarmente in commercio, recanti etichette col volto di Mussolini (una col medesimo saluto), alla quale ho aggiunto la frase “Ora ci priviamo magari di un ottimo vino per fare un piacere al Pd”.

vino del Duce censurato

Va bene il saluto fascista, come sostiene anche la più alta magistratura, oppure no? E, soprattutto, se ne può parlare oppure no? Tutto dipende da chi lo fa. Apriti cielo, dopo pochi minuti Facebook ha rimosso infatti la foto delle bottiglie, censurata perché violerebbe le norme del social, sospendendomi per un mese; ma sul saluto di Berlusconi nulla da ridire.

Basta una scemecchia per montare un caso

Decisioni di tal genere vengono prese in genere dando seguito a segnalazioni di massa organizzate da utenti stessi, che denunciano in modo fasullo a Facebook inesistenti incitazioni all’odio o a discriminazioni razziali e sessiste. Una sola scemecchia narcisista e compulsiva, fra un’autodecantazione e l’altra della sua improbabile avvenenza allo specchio, può scatenare attacchi spinta da gelosia morbosa, non riuscendo a primeggiare sulle altre iscritte. Non sono l’unico, ovviamente, ad essere stato sollecitato da malati di tal genere a partecipare ad attacchi inoltrando segnalazioni fasulle. Sorprende che Facebook non li mandi via.

Effetti su un gruppo con l’amministratore sospeso

La sospensione dell’amministratore non fa cessare le attività di un gruppo Facebook, ma lo lascia fuori controllo: una situazione del genere è identica a quella di un giornale che continua le pubblicazioni (ma la legge, giustamente, non lo ammette) senza il direttore che vi eserciti il controllo e prenda decisioni. Com’è possibile che un colosso non risolva questo problema?

Via libera dunque - senza che un amministratore possa eventualmente fermarli - a quanti in un gruppo vogliano discutere di saluti anche alla mussoliniana e manifestare di apprezzarli. Ognuno su Facebook scelga pure il vino gaio delle passere che vuole, ma io, con la mia libertà di giornalista di professione, continuerò a preferire il vino del Duce.