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Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

Marco MarioliniScheletri e folle amore, ossessione e delitto non sono gli unici elementi del terrificante caso di Marco Mariolini, l’antiquario di Pisogne, in provincia di Brescia, che il 14 luglio 1998 uccise a Intra con ventidue coltellate, sul Lago Maggiore, la studentessa Monica Calò di Domodossola: lo sostiene Marco Marra nella puntata della trasmissione “Stelle nere” dedicata alla vicenda criminale, andata in onda sabato su RaiTre.

Il caso è entrato nella storia della criminalità come quello del “cacciatore di anoressiche”, dal titolo del libro scritto da Mariolini e pubblicato nel 1997 da Gruppo Edicom: l’antiquario vi confessava una serie di aggressioni compiute in due decenni ai danni di donne dai 18 agli 80 anni, tutte magrissime, e vi annunciava un delitto, commesso poi puntualmente l’anno dopo. L’uomo è stato condannato il 30 marzo 2000 a trent’anni di reclusione, col rito abbreviato, dalla Corte d’Assise di Novara. Al caso del cacciatore di anoressiche sono state dedicate nel tempo varie trasmissioni televisive e dal libro è stato tratto da Matteo Garrone il film “Primo amore”, premiato al Festival internazionale di Berlino.

Marco Mariolini è stato sempre ritenuto un perverso, spinto da una irrefrenabile ossessione. Ma ora Marco Marra nella sua trasmissione “Stelle nere”, che  offre una puntualissima ed efficace ricostruzione, prendendo spunto dall’intervista televisiva di Franca Leosini all’assassino (andata in onda su RaiTre l’11 novembre 2001 a “Storie maledette”) sostiene che l’ex antiquario era invece un povero, miserabile narcisista, la cui vera ossessione era per se stesso. Nell’intervista Mariolini si definì il “primo, unico esemplare esistente di anoressofilo”, manifestando per il delitto “un compiacimento ineliminabile”.