Questo sito utilizza cookies tecnici propri e cookies di profilazione di terze parti. Continuando la navigazione accetti.    MAGGIORI INFORMAZIONI

 

Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

soldatiI problemi della sicurezza a Milano dovrebbero trovare soluzione nel toccasana annunciato dal ministro degli Interni Angelino Alfano: un contingente “poderoso” di centocinquanta soldati da far passeggiare nelle strade o impegnare a spingere camionette che spesso non si mettono nemmeno in moto, il tutto per dare a intendere che lo Stato è vicino ai milanesi, che da ora in avanti dovrebbero sentirsi pertanto al sicuro.

La metropoli con le periferie scassate e lasciate all’abbandono da tutti è al centro dell’attenzione per quattro coltellate che ogni tanto vanno volando fra giovani sbandati dei quali nessuno si occupa, gruppuscoli che si organizzano occasionalmente in bande e compiono come minimo atti di vandalismo dei quali nessuno sembra più acorgersi per pensare alla necessità di correre subito ai ripari con attività di prevenzione.

 

Prevenzione? Una brutta parola. Il controllo di Milano, come delle altre città, non è più da tempo affidato al lavoro di carabinieri, polizia e finanza che con adeguate pattuglie perlustrino le strade. Le forze dell’ordine impiegano un numero così striminzito di pattuglie che possono bastare a malapena a soddisfare le richieste di intervento urgente.

Il controllo, per svariate ragioni, è rimasto invece affidato a una proliferazione di telecamere, occhi magici che non fermano i coltelli, ma possono solo immortalarli e fornire qualche traccia se c’è stato spargimento di sangue; e soprattutto non vedono i traffici delle organizzazioni criminali di tutte le risme che imperversano.

Centocinquanta soldati (spostati per di più da Roma, come se si stesse parlando di noccioline) imbacuccati ed equipaggiati con inutili armamentari da seconda guerra mondiale possono costituire, con tutto il rispetto per questi valorosi militari, folclore per arricchire al Duomo gli obiettivi delle macchine fotografiche con le quali i turisti riprendono i piccioni. Come parata di abbellimento per le festività natalizie non c'è male, ma per il resto....

“Niente più extracomunitari a Milano”; e ci mancava che col degrado diffuso, e forse purtroppo ormai senza ritorno, si permettesse ancora di aggravare una situazione esplosiva, con commistioni che molti milanesi non tollerano più: già al tramonto ci si barrica in casa, le donne hanno paura di percorrere quattro passi. Ma i reati, si sente, sono in calo e si tratta di errate percezioni: speriamo che sia davvero così, ma Alfano vada solo soletto a fare un po’ di passeggiate a piedi di sera per la metropoli, per capire se si corre o no il rischio di avere tagliata la faccia dal primo sbandato.