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Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

“Il tema della violenza di genere sarà una priorità del semestre di presidenza europeo. Questo governo è dalla parte delle donne”: l’aveva detto il 7 agosto il ministro degli Interni Angelino Alfano in una conferenza stampa per illustrare i risultati, secondo lui ottimi, ottenuti a un anno dalla legge sul contrasto alla violenza di genere (agosto 2013) e a cinque dalla legge sullo stalking (aprile 2009). La notizia si può leggere tuttora sul sito del ministero al link

http://www.interno.gov.it/mininterno/site/it/sezioni/sala_stampa/notizie/2098_500_ministro/2014_08_07_statistiche_reati_donna.html

peccato però che era solo uno spot, perché il semestre (quello italiano da luglio sino alla fine del 2014) non è altro che un ciclo di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio nell'ambito dell’Unione Europea, che niente ha a che vedere con la criminalità e la violenza contro le donne, per cui non meraviglia che il ministro s’è scordato rapidamente dell’impegno preso tre mesi fa.

Secondo uno studio del ministero della Giustizia, Direzione generale di statistica, la durata media di un procedimento per stalking è di 587 giorni dalla data di prima iscrizione nel registro delle notizie di reato alla sentenza di primo grado; ed è di 711 giorni per i procedimenti definiti con rito ordinario anziché abbreviato o immediato. Si tratta di tempi più rapidi di quelli impiegati per i procedimenti penali riguardanti altri tipi di reati; ma se questo può essere considerato effetto di una sensibilità rilevante di polizia giudiziaria e magistratura, vero è anche che la maggior parte dei cosiddetti femminicidi, come rivelano attualmente le cronache, è preceduta da reiterate denunce di lesioni e minacce, sulle quali non s’è fatto in tempo a intervenire in modo efficace allo scopo di evitare le conseguenze più estreme.
Le Procure della Repubblica hanno dipartimenti o gruppi di lavoro che si occupano di delitti contro la famiglia, di pornografia e pedopornografia anche on-line. Ciò permetterebbe in teoria una trattazione spedita dei procedimenti in questione, che dopo una prima fase rapida finiscono però sommersi nel passaggio degli atti ai giudici per le indagini preliminari, i cui uffici non si occupano dei fascicoli selettivamente per tipi di reati. In altre parole, le modifiche intervenute nelle norme sullo stalking non hanno dato alla magistratura gli strumenti necessari per intervenire nei tempi che le situazioni richiederebbero e dunque con efficacia.

I dati più recenti sui femminicidi parlano di delitti in aumento e di una vittima ogni tre giorni; ma a quelli noti si aggiungono anche molti casi di donne sparite misteriosamente nel nulla o uccise da assassini che rimangono ignoti.

Salvo Bella