Questo sito utilizza cookies tecnici propri e cookies di profilazione di terze parti. Continuando la navigazione accetti.    MAGGIORI INFORMAZIONI

 

Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

Giovanni Lizzio

Le pagine con rivelazioni sull’omicidio dell’ispettore capo di polizia Giovanni Lizzio, commesso a Catania la sera del 27 luglio 1992, sono state fatte sparire per motivi oscuri dall’archivio storico del giornale “La Sicilia”.

L’edizione del 28 luglio, consultabile online a pagamento, pubblicava in prima pagina la notizia dell’assassinio con titolo a nove colonne, rimandando ai miei articoli sul delitto in pagine all’interno. Senonché proprio tali pagine, a differenza delle altre cinquanta e più, comprendenti anche le edizioni locali, sono state sorprendentemente rimosse.

Nei servizi di cronaca de "La Sicilia" - dov'ero redattore di nera - scrissi che Giovanni Lizzio nelle settimane precedenti aveva avuto con me una conversazione drammatica. Passato in questura dalla sezione omicidi a dirigere la squadra antiracket, mi aveva svelato che avevano commissionato la sua uccisione: una vicenda rimasta oscura. Ma proprio quelle rivelazioni potrebbero fare riaprire ancora, pur a distanza di oltre 28 anni, una storia criminale molto inquietante. Che le pagine del giornale con quegli articoli non sono più consultabili ostacola approfondimenti criminologici ed è un’offesa alla memoria del poliziotto assassinato.

Una censura? un errore? Il quotidiano, da me informato, omettendo anche di rispondere non ha offerto alcuna spiegazione sui motivi dell’anomalia.

Già in passato, nel 1987, mentr’ero minacciato di morte e subivo gravi danneggiamenti, il quotidiano “La Sicilia” aveva interrotto a metà la mia inchiesta sulla mafia che aveva annunciato in 72 pagine e fu poi recepita dalla commissione parlamentare.